L’ Economist ha scritto che la risorsa più preziosa non e’ il petrolio, ma i dati.
Che cosa facciamo per rendere sicuri i nostri dati? Quali sistemi, nell’era nell’Intelligenza Artificiale, possono tornarci utili?
Il 2018 e’stato un anno importante sotto questo punto di vista, sia per i numerosi data breach verificatisi, sia per gli altrettanti numerosi meccanismi di protezioni messi in campo, da ultimo nel Maggio 2018 il noto GDPR (General Data Protection Regulation), con i quali si tenta di prevedere o, quantomeno, di contenere i cyberattacchi divenuti ormai sempre più innovativi.
Di questi, il Centro Nazionale per la sicurezza informatica ha individuato 4 principali attacchi informatici tipici per gli studi legali: phishing, data breaches, ransomware e supply chain compromise.
Accanto a sistemi sempre più competenti provenienti dall’Intelligenza Artificiale, tre azioni non possono in ogni caso mai omettersi all’interno di un’azienda, per potersi difendersi da un cyber attacco:
> destinare un adeguato budget alla cyber security;
> formazione del personale sulla sicurezza informatica e dei sistemi;
> sensibilizzazione del management sulla tematica della sicurezza informatica.
La criminalità’ informatica, pero’, non e’ solo un problema legato alla singola azienda, ma e’tematica da affrontare su scala globale.
Basti considerare che essa costa, livello mondiale, quasi 600 miliardi di dollari, ovvero lo 0,8% del PIL globale (rapporto Centre for Strategic and International Studies – CSIS e McAfee).
Per capirne la gravita’ e la portata, basti infine considerare che il cybercrime e’ ora indicato, unitamente a corruzione e traffico di stupefacenti, tra i primi tre reati ad impatto globale.
Avv. Patrizia Giusti – G&L Avvocati, Criminologa, consulente Investigazione, Security e Intelligence, Organismo di Vigilanza.