In assenza di criteri fissati dalla legge, il Tribunale di Roma con la sentenza del gennaio 2016 ha tentato di porre alcuni “paletti” in tema di mantenimento.
I giudici romani hanno rilevato l’importanza della funzione dell’assegno di mantenimento e dell’assegno divorzile, che devono essere parametrati in primis con riferimento al tempo durante il quale dovranno essere erogati.
Onde evitare che il mantenimento diventi una rendita inutile rispetto alle esigenze concrete del coniuge che ne beneficia, e’ necessario che progressivamente esso venga adeguato al mutato tenore di vita, con una valutazione in concreto tenendo conto delle effettive condizioni dei coniugi, delle ragioni che li hanno indotti a separarsi, della durata del legame e, ovviamente, della capacità economica di entrambi.
In tale contesto, con la citata sentenza il Tribunale di Roma riconosceva alla moglie un più mite mantenimento di euro 1.200 mensili a fronte della richiesta di quest’ultima di 2.000,00 euro al mese, motivando che il padre era altresì obbligato al mantenimento anche dei figli.
Il decreto legislativo 39/2021 ha introdotto l’obbligo per tutte le […]