Il Tribunale di Roma il 26 Maggio scorso ha respinto il ricorso presentato dai tassisti della capitale, revocando il blocco nazionale del servizio UBER Black, ovvero il noleggio con conducente.
E ciò in conformità della decisione adottata in parlamento di sospendere, fino a fine anno, le norme nazionali che disciplinano il settore dei taxi e del noleggio con conducente.
Sospensione delle norme che, nonostante le ire della categoria dei tassisti, era stata introdotta dal decreto mille proroghe (emendamento Lanzillotta).
Continua comunque su più fronti, anche europei, la vicenda UBER, poiché si è ancora in attesa di conoscere la decisione finale della Corte di Giustizia Europea adita dai tassisti spagnoli.
Nel frattempo sul caso UBER ha avuto modo di pronunciarsi anche la nostra Consulta (sentenza n. 265 del 15/12/2016) la quale ha dichiarato l’incostituzionalità di una legge regionale (nello specifico della Regione Piemonte), che intendeva riservare il trasporto non di linea su strad,a ai soli servizi di taxi e noleggio con conducente.
Tale normativa regionale, approvata proprio in seguito alla diffusione di nuovi sistemi tecnologici – soprattutto il servizio UBER – voleva riservare in via esclusiva l’attività di trasporto non di linea delle persone, ai taxi e al noleggio con conducente.
Ciò – sostiene la Corte – è illegittimo ed incostituzionale, potendosi adottare una disciplina del genere solo ed esclusivamente con legge dello Stato (e non della Regione).
Vedremo quindi i prossimi sviluppi di questa interessante vicenda, che investe ed interessa direttamente centinaia di utenti che ogni giorni usufruiscono di tale servizio.