Torniamo a parlare della triste vicenda, raccontato solo qualche giono fa, di una persona ipovedente che si era vista rifiutare l’accesso in una struttura alberghiera di Rimini, poiché accompagnata dal suo cane-guida.
Torniamo sull’argomento perché non si ferma lo sdegno in seguito alle parole del proprietario della struttura alberghiera, il quale nei giorni scorsi ha tenuto a precisare che la scelta di non fare accedere il cane guida con la sua prorpietaria, lungi dall’essere una scelta discriminatoria, è una politica di tutela che l’albergo offre agli altri clienti.
La nota dll’albergatore arriva dopo un sit in organizato domenica scorsa davanti a struttura stessa, da parte di numerosi cittadini che hanno voluto così esprimere la propria solidarietà.
Pur consapevoli che è doveroso rispettare tutti, dunque anche coloro che non amano, sono allergici e/o semplicemnete non voglio condividere spazi con chi invece detiene animali; fermo restando che l’attuale normativa non consente più restrizioni di tal guisa, si rammenta che il caso di specie è assolutamente peculiare: il cane in questione non è un semplice animale da compagnia – e già tanto basterebbe a giustificarne l’accesso – ma è lo strumento che consente alla signora ipovedente di rendersi autonoma, di poter fare tutti ciò che gli altri riescono a fare quotidianamente da soli.
E’ per lei motivo di sicurezza e tutela anche della prorpia incolumità.
La struttuta quindi deve essere fortmente sanzionata per la condotta riservata alla ipovedente e al suo cane guida, sia sotto il profilo giuridico, sia da un punto di vista morale.
Dunque se i vertici della struttura riminese continueranno a perseverare in questo comportamento illegittimo – oltre che amorale – Earth e lo Studio G&L Avvocati si metteranno a disposione per offrire immediata tutela alla signora e al suo meraviglioso amico a 4 zampe.
Il decreto legislativo 39/2021 ha introdotto l’obbligo per tutte le […]