Secondo la sentenza n. 5258/2016 emessa dalla Sezione VI della Cassazione, il reato di maltrattamenti in famiglia si può escludere in considerazione della qualità tra i coniugi.
Secondo gli ermellini, invero, l’inesistenza dei maltrattamenti è dimostrata dal fatto che entrambi gli interessati abbiano un livello di formazione professionale, culturale, condizioni personali ed economiche assai elevate, comunque superiori alla media.
Ciò posto, poiché a norma dell’art. 572 c.p. la materialità del fatto deve consistere in una condotta abituale che si estrinsechi con più atti che determinano sofferenze fisiche o morali, realizzati in momenti successivi, collegati da un nesso di abitualità ed avvinti nel loro svolgimento da un’unica intenzione criminosa di ledere l’integrità fisica o morale del soggetto passivo infliggendo abitualmente tali sofferenze, tale non risulterebbe nel caso di “elevata condizione culturale ed economica tra i coniugi”.