LA FORFETTIZZAZIONE DEI DIRITTI DI COPIA: il risparmio tradito nel processo penale

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Il 5 gennaio 2025 sono entrate in vigore le modifiche approvate dalla Legge di Bilancio 2025, recanti “Misure in materia di spese di giustizia“. Con tali modifiche il legislatore ha previsto che (art. 269, comma 1 DPR 115/2002) “Per il rilascio di copie di atti e documenti su supporto diverso da quello cartaceo è dovuto il diritto forfettizzato nella misura stabilita dalla tabella, contenuta nell’allegato n. 8 del presente testo unico.”.

La citata tabella 8 prevede un pagamento forfettario dei diritti di copia, in considerazione delle modalità di rilascio delle copie stesse, ovvero una somma fissa di euro 25,00 per il rilascio di copie su supporti fisici, come chiavette USB, cd ecc. ed euro 8,00 per la trasmissione delle copie in via telematica.

Quindi senza riferimento alcuno al numero delle pagine richieste.

In questi primi giorni di applicazione del provvedimento, però, moltissimi Colleghi hanno lamentato estrema difficoltà: in moltissimi uffici giudiziari pare la nuova normativa sia assolutamente sconosciuta. Non sono mancate occasioni in cui i Colleghi si sono recati presso le cancellerie con copia del nuovo provvedimento, al fine di chiedere l’applicazione dei c.d. “diritti forfettari”, ricevendo come risposta un netto rifiuto, motivato dall’assenza di aver ricevuto indicazioni in merito dai propri dirigenti.

Con ciò imponendo, di fatto, ai Colleghi, al fine di poter esercitare tempestivamente il diritto di difesa, senza arrecare pregiudizio alcuno ai propri assistiti, di arrivare a pagare centinaia di euro.

A ciò si aggiunga che la forfettizzazione dei diritti di copia, comunque in vigore dal 5 gennaio u.s. seppur disattesa in molte realtà, non viene salutata con favore, se solo si considera che, mentre in passato, per chiedere una copia di sole 4 pagine si pagavano 0,98 euro, oggi in automatico si “cade” del forfettario di 8 euro. Un “risparmio” che, ancorché disatteso in molti uffici giudiziari, sarà tale solo per alcuni pochissimi processi.

Le criticità sono state raccolte dal Collega Carmine Laurenzano: la richiesta copie può arrivare a costare centinaia, se non migliaia di euro. E anche da questi costi passa la possibilità di esercitare appieno il diritto di difesa. Disservizi e ritardi nell’applicazione della nuova normativa che se da una parte avrebbe dovuto semplificare l’adeguamento e l’informatizzazione del processo penale, dall’altra evidenzia ancora una volta i disagi che la classe forense è costretta a subire e a far fronte (spesso con risorse proprio) per non veder vanificati i diritti dei propri assistiti.

La vicenda è all’oggetto di discussione presso il gruppo di lavoro “Processo Penale” della commuity NETWORK AVVOCATI SELEZIONATI.

Il Network è aperto a tutti i Colleghi, sia che vogliano cimentarsi attivamente nella partecipazione professionale, politica e culturale, sia che vogliano esclusivamente beneficiare delle iniziative utili all’aggiornamento professionale, crediti formativi e proposte in favore dell’Avvocatura.

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